Ricovero coatto

Tutto sul Trattamento Sanitario Obbligatorio

TSO è un acronimo che sta per Trattamento Sanitario Obbligatorio, meglio conosciuto in gergo sia comune che medico come ricovero coatto.

Si tratta di un provvedimento sanitario che si prende in casi estremi, quando un malato psichico, un paziente psichiatrico o afflitto da qualche tipo di dipendenza mostra o rischia di diventare pericoloso per se stesso, per le persone che lo circondano o per comunità.

 

TSO o ricovero coatto:
Cos’è e come è regolamentato secondo la legge

Il TSO consiste nel ricovero di un paziente presso una struttura ospedaliera e nella somministrazione di farmaci atti a sedare la crisi o a mitigare i sintomi della patologia diagnosticata, anche contro la sua volontà.

La quasi totalità dei provvedimenti di ricovero coatto avviene nell’ambito delle patologie psichiatriche o delle dipendenze.

Si tratta di una misura cautelare attuata per garantire la cura delle persone momentaneamente o cronicamente incapaci di intendere e volere e la sicurezza di chi si occupa di loro o li circonda.

Il TSO è regolamentato dall’articolo 34 della legge entrata in vigore nel dicembre del 1978.

Il ricovero coatto, per essere legale e attuabile, deve essere così gestito:

  • i familiari del malato, o chiunque noti una persona in evidente stato di alterazione mentale, devono allertare le autorità competenti, chiamando il numero unico per le emergenze 112;
  • sul posto sono tenuti ad arrivare immediatamente i medici, non necessariamente psichiatri, per verificare le effettive condizioni del paziente;
  • se i sanitari credono che sia necessario un TSO, devono chiedere il permesso di procedere al Sindaco, che ha a disposizione 48 ore per verificare l’effettiva necessità del trattamento;
  • se il Sindaco approva il ricovero coatto ed emana l’ordinanza che permette il procedimento, il paziente viene prelevato dai vigili, accompagnati da adeguato personale sanitario formato per questo tipo di situazioni, e trasferito anche contro la sua volontà in ospedale, in ambulanza;
  • il TSO ha una durata standard di 7 giorni. Se i medici ritengono che questo tempo non sia sufficiente, devono chiedere al Sindaco il permesso di poterlo prolungare. In questo caso, il Sindaco dovrà rivolgersi ad un Giudice Tutelare che, a seconda delle situazioni, deciderà se concedere una proroga del trattamento oppure no.

 

Quando può essere attuato il TSO

Il ricovero coatto può essere richiesto solo ed esclusivamente se il paziente dimostra di essere un effettivo pericolo per se stesso o per gli altri.

I casi più comuni per i quali si chiede ed ottiene un TSO sono:

  • malati psichiatrici che minacciano il suicidio o che tentano di fare del male ad altre persone, ad esempio familiari o chi si occupa di loro;
  • malati psichiatrici che vagano per strada in evidente stato di alterazione mentale, soprattutto se ritenuti pericolosi per se stessi o per altri;
  • persone vittime di dipendenze in crisi di astinenza, soprattutto se in preda a comportamenti violenti;
  • persone in pericolo di vita che rifiutano le cure, incluse quelle che vengono visitate in pronto soccorso o in qualsiasi altra sede medica e rifiutano di essere trattenute per essere curate. Questa regola vale anche per i minori per i quali genitori non accettano il ricovero, la somministrazione di farmaci o interventi salva-vita.

 

Cosa accade durante un TSO

Una volta che i sanitari hanno ottenuto il permesso di procedere con un ricovero coatto e hanno trasferito il paziente nel reparto ospedaliero di competenza, per i successivi 7 giorni hanno la facoltà di curarlo secondo i protocolli del caso anche contro la sua volontà.

Tuttavia, i pazienti in TSO hanno dei diritti che devono essere assolutamente rispettati:

  • devono essere comunque informati riguardo i farmaci somministrati e devono avere l’opportunità di scegliere, laddove possibile, quale terapia farmacologica preferiscono;
  • non devono essere, per alcun motivo, oggetto di violenza fisica o maltrattamenti;
  • non devono essere sottoposti a contenimento fisico, a meno che questa procedura non sia indispensabile per evitare che si facciano del male. In ogni caso, la contenzione va dichiarata sulla cartella clinica da parte del medico e giustificata;
  • durante il ricovero coatto il paziente ha il diritto di ricevere visite, comunicare con l’esterno, restare in possesso del proprio telefono e di tutti i suoi beni;
  • alla fine del periodo di TSO il paziente può, a meno che non ci sia un’ordinanza specifica del Giudice Tutelare, abbandonare l’ospedale senza necessità di firma e senza dover essere per forza accompagnato da qualcuno.

 

La tutela del paziente sottoposto a TSO

Se uno o più diritti del malato vengono violati, anche in ambito di TSO, i familiari o il paziente stesso può tutelarsi facendo appello all’articolo 1 della legge 833 del 23 dicembre 1978.

Tale legge dice chiaramente che, anche durante un ricovero coatto, le cure al paziente devono essere somministrate sempre nel totale rispetto della sua dignità.

È quindi diritto del paziente o dei suoi familiari denunciare, eventualmente, qualsiasi tipo di sopruso o scorrettezza in tal senso.